Le previsioni dei principali centri meteorologici concordano: un nucleo di aria fredda di origine polare sta lambendo il Mediterraneo, favorito dalle correnti in discesa dalla Porta del Rodano e dalla formazione di un vortice ciclonico sui mari italiani. Il passaggio definitivo avverrà nei prossimi giorni, con due perturbazioni distinte che interesseranno dapprima il nord e progressivamente tutto il centro Italia, mentre il sud e le isole vivranno ancora qualche ora di clima anomalo per la stagione, con punte che superano i 24°C a Palermo e Cagliari.
E così il "grande freddo" arriva in Italia dopo settimane di anomalie termiche autunnali: quasi tutto il Paese sta vivendo una svolta meteorologica significativa, con calo delle temperature, maltempo diffuso e persino le prime nevicate attese a bassa quota in alcune regioni. Questo fenomeno, atteso tra il 15 e il 20 novembre, segna la vera transizione all’inverno con profondi contrasti climatici tra nord e sud ed effetti sensibili per ogni area geografica.
Nord Italia: piogge diffuse e prime nevicate
Il nord vive una vera svolta con piogge abbondanti già dal weekend e temperature in rapido calo. Lombardia, Piemonte, Liguria, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia sono le regioni più colpite dai fenomeni: si segnalano precipitazioni significative e il ritorno della neve sulle Alpi sopra i 1800-2000 metri, ma tra il 19 e il 20 novembre si attende neve anche a quote più basse e primi valori minimi vicini allo zero anche in città come Milano e Torino. L’Emilia-Romagna e parte del Piemonte occidentale rimarranno in parte ai margini dei fenomeni più intensi, ma il trend generale sarà di temperature nettamente inferiori alla media del periodo.
Centro Italia: pioggia, vento e brusco calo termico
La Toscana, in particolare l’area settentrionale e l’Appennino, sarà coinvolta da forti precipitazioni e possibili nevicate sulle vette. Successivamente, il vortice di aria fredda estenderà il maltempo anche su Lazio, Umbria e Marche: qui il cambio sarà repentino, con vento freddo, piogge e temperature che scenderanno sotto i 10°C nelle ore notturne e valori diurni anche di 3-4 gradi inferiori rispetto alle medie stagionali. Le aree tirreniche saranno le più esposte ai fenomeni e non si escludono nubifragi localizzati su Versilia e coste laziali.
Sud e isole maggiori: contrasti e temporali
A Sud, il contrasto tra masse d’aria ancora calde e l’avanzata delle correnti fredde genererà fenomeni temporaleschi soprattutto su Campania, Calabria tirrenica e Sicilia occidentale. Nel resto del Sud, compresa la fascia adriatica di Puglia e Molise, si prevede una variabilità più marcata, con spazi soleggiati alternati ad annuvolamenti improvvisi. Le temperature resteranno per ora lievemente sopra la media, con un’anomalia positiva di circa 1°C, ma sono destinate a calare nel giro di pochi giorni. In Sardegna e Sicilia i valori termici rimarranno vicini ai 20-22°C fino alla seconda metà della settimana, poi gireranno a condizioni più fredde e instabili.
Le cause: il ruolo del Mediterraneo e i fenomeni globali
Gli esperti attribuiscono questa svolta a condizioni globali come le oscillazioni del jet stream e la transizione verso la fase “La Niña”, che favorisce l’arrivo di masse d’aria polare e la formazione di vortici ciclonici nel Mediterraneo. Inoltre, l’anomalia termica dei mari italiani, ancora troppo caldi rispetto alla norma, “alimenta” le perturbazioni rendendo i fenomeni meteorologici più intensi sia come quantità di pioggia che come potenza dei venti.
Impatti e consigli pratici
Il repentino abbassamento delle temperature e il ritorno di piogge forti impone attenzione su diversi fronti. Nei territori alpini e prealpini, sono possibili gelate e nevicate già dai 1500 metri, con possibili difficoltà per viabilità e trasporti. In città come Milano, Torino, Genova, Trento e Trieste si consiglia di tenere sotto controllo gli avvisi della Protezione Civile per rischio idrogeologico. Al centro-sud, attenzione alle raffiche di vento e locali nubifragi, specie sulle coste tirreniche. Agricoltori e operatori turistici sono invitati a proteggere le colture e programmare le attività in base ai nuovi scenari meteorologici. Le prossime settimane saranno decisive per capire se questa sarà solo una parentesi fredda o l’inizio di un inverno anticipato e rigido come paventato dagli esperti.
Per prepararsi all’arrivo del freddo in casa e prevenire danni da gelo è importante adottare alcuni accorgimenti pratici e tecnici, soprattutto per proteggere gli impianti idrici e mantenere l’abitazione sicura e funzionale. Una delle principali fonti di danno in caso di gelo sono le tubature dell’acqua. È consigliabile tenere acceso il riscaldamento anche quando la casa è temporaneamente disabitata, regolando il termostato almeno al minimo (livello 1) per evitare il congelamento delle condutture. Se l’immobile resta vuoto per un lungo periodo, svuotare completamente le tubature e chiudere il rubinetto principale dell’acqua, aprendo tutti i rubinetti per far uscire l’acqua residua e prevenire la formazione di ghiaccio nelle tubature. Isolare termicamente i tubi esposti, soprattutto quelli in locali non riscaldati, con materiali isolanti come poliuretano espanso o lana di roccia. In ambienti freddi si può installare un cavo riscaldante antigelo che si attiva automaticamente al calo della temperatura. Lasciare scorrere un filo d’acqua dai rubinetti durante le ore più fredde aiuta a prevenire il congelamento, riducendo la pressione sulle tubature. Svuotare e proteggere tubazioni esterne come quelle dell’irrigazione, piscine e apparecchiature ad acqua (idromassaggi, idropulitrici), custodendoli in luoghi riparati o svuotandoli.
È consigliabile anche controllare e sigillare bene finestre, porte e altre aperture per evitare infiltrazioni di aria fredda che aumentano la dispersione termica, ispezionare il tetto per verificare l’integrità delle tegole e prevenire infiltrazioni d’acqua che, con il gelo, potrebbero causare danni strutturali, liberare grondaie e pluviali da foglie e detriti per evitare ristagni d’acqua che congelandosi potrebbero causare rotture o ghiaccio pericoloso a terra e tenere pronte pale da neve, e in caso di ghiaccio, preferire materiali come ghiaia o sabbia per evitare danni alle piante e alle superfici esterne, evitando il sale.
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