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La misura

Bonus elettrodomestici, l'attesa snervante di milioni di italiani: perché non arriva e cosa si nasconde dietro il rinvio

La risposta sta in un intreccio di norme, procedure e piattaforme digitali che devono funzionare alla perfezione

Giovanni Ramiri

02 Novembre 2025, 06:39

Bonus elettrodomestici, l'attesa snervante di milioni di italiani: perché non arriva e cosa si nasconde dietro il rinvio

Frigoriferi di ultima generazione e (nel riquadro) il ministro Urso

Bonus Elettrodomestici, l'attesa snervante. Da giorni, milioni di italiani aprono l’app IO con la speranza di trovare quel messaggio tanto atteso: “Il tuo bonus elettrodomestici è disponibile”. E invece niente. Solo quella notifica di una settimana fa, un “in arrivo” che sembrava preludere a un’apertura imminente, e poi il silenzio. È la stessa attesa che ormai si respira ovunque, dalle chat di famiglia alle conversazioni nei negozi di elettrodomestici. Tutti si chiedono la stessa cosa: perché non arriva ancora? Cosa stiamo aspettando?

La risposta, come spesso accade in Italia quando si tratta di bonus, sta dietro un intreccio di norme, procedure e piattaforme digitali che devono funzionare alla perfezione prima che il denaro pubblico possa essere distribuito. Il bonus elettrodomestici 2025 non è un semplice rimborso, ma un voucher digitale gestito attraverso un sistema centralizzato che si intreccia con i rivenditori, con i produttori e con l’app IO, il canale scelto per comunicare con i cittadini. È un meccanismo che, sulla carta, dovrebbe semplificare tutto: tu scegli l’elettrodomestico, il negoziante applica subito lo sconto, e lo Stato rimborsa la differenza al venditore. Ma perché questo accada serve che ogni singolo ingranaggio sia già oliato e perfettamente sincronizzato. E al momento, non lo è ancora.

Tutti aspettano di acquistare nuovi elettrodomestici

La legge che ha introdotto il bonus è stata approvata mesi fa. Lo scopo è chiaro: incentivare l’acquisto di elettrodomestici di nuova generazione, prodotti all’interno dell’Unione Europea, ad alta efficienza energetica e capaci di ridurre consumi e sprechi. Non si tratta solo di un aiuto economico alle famiglie, ma di un tassello della strategia di transizione energetica, parte di un percorso europeo più ampio. Il bonus, in pratica, copre una percentuale del prezzo d’acquisto – uno sconto diretto e non una detrazione fiscale – che varia a seconda del reddito del nucleo familiare, con un occhio di riguardo per le fasce più fragili. Tutto tramite un voucher digitale, generato nell’app IO, da presentare al momento dell’acquisto.

Gli elettrodomestici ammessi sono quelli di uso quotidiano e di maggiore impatto sui consumi domestici: frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, forni, piani cottura, asciugatrici, tutti rigorosamente nuovi e con determinate classi energetiche minime. La logica è semplice: sostituire apparecchi vecchi e dispendiosi con prodotti europei più efficienti, in modo da abbattere le bollette e ridurre le emissioni. Ma dietro questa semplicità apparente si nasconde una macchina complessa, che deve collegare ministeri, produttori, negozianti e cittadini in un unico sistema digitale controllato.

Il nodo centrale, oggi, è proprio questo. Il sistema non è ancora pronto. Il decreto attuativo – quello che traduce in pratica la misura approvata – è stato pubblicato solo di recente, e per essere operativo deve essere recepito dalle piattaforme che gestiranno la parte informatica. I produttori devono caricare i modelli ammessi nei registri europei e comunicare la loro adesione; i venditori devono registrarsi, aggiornare i sistemi di cassa e verificare la compatibilità dei modelli; l’app IO deve essere aggiornata per generare il voucher digitale e connettersi al database dei beni approvati. Finché tutti questi passaggi non sono completati e testati, nessun cittadino potrà ricevere il bonus, anche se formalmente la misura è già legge.

È questa la ragione per cui l’app IO ha potuto annunciare che “il bonus è in arrivo”, ma non ha ancora attivato la funzione. Significa che il meccanismo è pronto sul piano tecnico, ma che manca l’autorizzazione finale: l’apertura al pubblico. E nel frattempo, i fondi sono lì, fermi, vincolati in attesa che l’intero sistema venga messo in sicurezza. In molti casi si tratta di semplici test di interoperabilità: il voucher deve poter essere generato in tempo reale, validato da IO, riconosciuto dal registratore del venditore e confermato dal sistema statale. Un ingranaggio digitale perfetto che deve evitare abusi, doppie richieste, errori o truffe.

Bonus in arrivo, ma non troppo

Nel frattempo, tutta l’Italia aspetta. I negozianti hanno già preparato i cartelli “bonus in arrivo”, molti cittadini hanno rimandato l’acquisto di lavatrici e frigoriferi nella speranza di risparmiare qualche centinaio di euro, e sui social cresce l’ironia e la frustrazione. “È in arrivo” è diventato quasi un tormentone, una frase che rappresenta la distanza tra la promessa e la realtà. Ma la verità è che, per una volta, non si tratta di un ritardo politico o di mancanza di fondi: è un ritardo tecnico. E i tecnici, per una misura di questo tipo, non possono sbagliare.

Il bonus elettrodomestici è infatti pensato per funzionare in modo automatico e controllato, senza burocrazia cartacea. Per ottenerlo, sarà sufficiente accedere con Spid o CIE all’app IO, scegliere l’iniziativa “Bonus Elettrodomestici 2025”, confermare i propri dati anagrafici e, se necessario, collegare l’ISEE. L’app genererà un codice univoco da presentare in negozio o online, e il venditore applicherà lo sconto immediato. Tutto digitale, tutto tracciato. Ma proprio questa semplicità richiede un sistema di validazione perfettamente integrato con le banche dati statali e con i registri europei dei prodotti.

Il paradosso è che la misura è già pronta sulla carta, ma non ancora “liberata” nei fatti. Gli operatori parlano di ultime verifiche tecniche, di prove di interoperabilità, di collaudi tra le diverse piattaforme coinvolte. Un passaggio obbligato per evitare che, al momento del lancio, si verifichino blocchi, crash o voucher non validati. È già successo con altri bonus digitali: chi ricorda il click-day per i monopattini o il bonus vacanze sa bene quanto sia delicato il momento dell’apertura. E lo Stato, stavolta, sembra voler fare le cose con cautela.

Il ministro Adolfo Urso

In pratica, stiamo ancora aspettando l’accensione ufficiale della piattaforma. Quando avverrà, la comunicazione partirà contemporaneamente su app IO, sito ministeriale e canali stampa. Da quel momento, ogni cittadino potrà richiedere il proprio voucher, entro i limiti del fondo disponibile. I tempi esatti dipendono dagli ultimi test, ma le previsioni più realistiche parlano di un’apertura imminente: settimane, non mesi. E quando il meccanismo sarà attivo, le richieste potrebbero arrivare a milioni in poche ore.

Nel frattempo, l’unica cosa da fare è prepararsi. Aggiornare l’app IO, avere Spid o CIE funzionanti, controllare l’ISEE, e informarsi presso i rivenditori se parteciperanno alla campagna. Tutto il resto è questione di giorni, forse di ore, ma è comprensibile che la tensione salga: in un periodo di inflazione alta, bollette ancora pesanti e stipendi fermi, anche cento o duecento euro di sconto fanno la differenza.

Ecco quindi la verità: il bonus elettrodomestici non è bloccato per mancanza di soldi, ma perché il sistema deve essere perfetto prima di essere aperto a tutti. L’app IO lo ha annunciato con anticipo per dare tempo a cittadini e venditori di prepararsi, ma finché non sarà completato il collaudo finale, non potrà partire. È la fase più noiosa, quella invisibile, ma anche la più necessaria. E una volta aperto, l’Italia potrà finalmente accedere a un incentivo che, se ben gestito, potrà modernizzare migliaia di case e ridurre i consumi energetici in modo concreto.

Fino ad allora, la domanda resta sospesa nell’aria – e negli smartphone – di un intero Paese: perché non arriva ancora il bonus elettrodomestici?
La risposta è semplice e insieme complessa: perché, per una volta, si sta cercando di fare tutto nel modo giusto. E in Italia, a volte, anche la pazienza è parte del progresso. 

Quali elettrodomestici si potranno acquistare con il bonus

Il bonus elettrodomestici coprirà l’acquisto di grandi apparecchi domestici nuovi e ad alta efficienza energetica, prodotti all’interno dell’Unione Europea. Rientrano, secondo il decreto attuativo, frigoriferi e congelatori di classe almeno D, lavatrici e lavasciuga di classe A o superiore, lavastoviglie di classe C o superiore, forni elettrici di classe A, piani cottura e cappe ad alta efficienza, asciugatrici a pompa di calore, oltre ad alcuni modelli combinati che rispettino le soglie energetiche previste. Restano esclusi i piccoli elettrodomestici da cucina o da pulizia, gli apparecchi ricondizionati o usati e quelli non prodotti in stabilimenti europei.
In sostanza, il bonus accompagnerà solo gli acquisti che realmente incidono sui consumi energetici domestici e che contribuiscono alla sostituzione del vecchio con il nuovo, in un’ottica di efficienza, sostenibilità e rilancio industriale europeo.

Ampia la lista degli elettrodomestici aquistabili

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