Le opere di Franco Gaggioli, foto di Barbara Pampaloni
Parte il progetto per mantenere viva la memoria di Franco Gaggioli, conosciuto da tutti come “Pinolino”, l’uomo che per anni ha trasformato la casa della Polveriera del Puntone in un luogo magico, popolato di giochi, sculture e creazioni artigianali nate dal suo ingegno e dal suo profondo amore per la natura.
A promuovere l’iniziativa è l’assessorato alle Bandite di Scarlino, guidato dall’assessora Silvia Travison, che ha deciso di avviare un percorso di valorizzazione e tutela delle opere realizzate da Gaggioli, scomparso la scorsa estate all’età di 91 anni.
Per preservare la memoria e il valore di quelle opere, l’assessora Silvia Travison, in accordo con le figlie dell’artista, ha deciso di rimuovere le installazioni dai pressi della casa e di trasferirle nella sede delle Bandite di Scarlino, al Podere Ponte alle Catene. Qui saranno restaurate e collocate negli spazi che ospitano l’associazione Asiniamo, realtà che promuove attività educative e didattiche rivolte ai bambini e alle scuole del territorio, in attesa di poter essere ricollocate dove sono state create.
«Questo progetto nasce dal desiderio di mantenere viva la memoria di Franco Gaggioli – spiega l’assessore Silvia Travison –. Le sue opere rappresentano un legame autentico con il territorio e con la natura, e un grande legame con i bambini che per anni hanno popolato quel luogo attratti dai lavori di Gaggioli. Attraverso la loro valorizzazione vogliamo trasmettere ai più giovani i valori di creatività, rispetto e cura dell’ambiente che hanno ispirato tutta la sua vita».
Anche le figlie di Gaggioli hanno espresso soddisfazione per l’iniziativa. «Ringraziamo di cuore il Comune e le Bandite di Scarlino per la sensibilità dimostrata. Il nostro babbo aveva un legame fortissimo con la “sua pineta” e con “il suo mare”: passava il tempo a creare giochi e sculture, seguendo il suo spirito libero. Sapere che le sue opere troveranno casa in un luogo dove i bambini potranno giocare e stare a contatto con la natura ci riempie di gioia».
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