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La dieta chetogenica tra moda e scienza. Cos'è, come funziona, i benefici e i rischi

Il boom del metodo di dimagrimento più seguito e consigliato da star e influencer

Roberto Bata

25 Ottobre 2025, 11:22

La dieta chetogenica tra moda e scienza. Cos'è, come funziona, i benefici e i rischi

La dieta chetogenica è diventata una delle tendenze alimentari più popolari e discusse al mondo. Da star di Hollywood a sportivi professionisti, sempre più persone ne decantano i benefici per la perdita di peso e la concentrazione mentale. Ma cosa c’è davvero dietro questo regime così popolare? E soprattutto, è sicuro seguirlo a lungo termine?

La dieta chetogenica, o “keto”, è un regime alimentare a bassissimo contenuto di carboidrati e ricco di grassi, che induce l’organismo in uno stato metabolico chiamato chetosi. In questa condizione, il corpo smette di usare il glucosio come principale fonte di energia e inizia a bruciare i grassi, producendo “chetoni” utilizzati come combustibile alternativo.
Generalmente, la ripartizione dei macronutrienti è questa: 70-75% di grassi, 20-25% di proteine, 5-10% di carboidrati. Questo squilibrio nutrizionale mirato porta il corpo a cambiare il proprio modo di funzionare, con effetti che possono essere notevoli — ma anche rischiosi. Gli studi riportano nella prima fase (1-2 settimane) una perdita di peso rapida dovuta soprattutto allo svuotamento del glicogeno, che porta anche a una perdita di liquidi. Nel primo mese si arriva a una diminuzione di 3-5 kg (talvolta fino a 7 kg sommando liquidi e grasso).​ Dopo 3-6 mesi il dimagrimento diventa più stabile, con una significativa riduzione del grasso viscerale e miglioramenti nei parametri metabolici come la glicemia e la pressione sanguigna. I risultati sono però variabili in base ad età, sesso e situazione clinica individuale.

Contrariamente a quanto si possa pensare, la dieta chetogenica non nasce come una moda del benessere. Venne formulata negli anni ’20 come trattamento per l’epilessia infantile, quando si scoprì che il digiuno e la produzione di corpi chetonici riducevano la frequenza delle crisi. Solo negli anni 2000, con l’ascesa del “low carb”, questo tipo di alimentazione ha varcato i confini della medicina per entrare nel mondo del fitness e del dimagrimento rapido. Oggi è promossa da influencer, nutrizionisti sportivi e persino aziende alimentari che producono snack “keto-friendly”. Ma il successo non è privo di critiche da parte di esperti che invitano alla cautela.

I sostenitori della dieta chetogenica riportano una lunga lista di vantaggi. Il più evidente è la perdita di peso rapida, dovuta alla riduzione dell’insulina e all’aumento dell’ossidazione dei grassi. Inoltre, molte persone dichiarano di sperimentare una maggiore concentrazione mentale e un senso di sazietà prolungato, elementi attribuiti alla stabilità glicemica e all’utilizzo dei chetoni come fonte energetica. Altri studi suggeriscono benefici potenziali nella gestione del diabete di tipo 2, nella riduzione dell’infiammazione e nel controllo dell’appetito. Tuttavia, non è tutto oro ciò che luccica. La dieta chetogenica, se male impostata o prolungata senza supervisione medica, può comportare diversi effetti collaterali: carenze di fibre, vitamine e minerali; aumento dei livelli di colesterolo Ldl; problemi renali dovuti all’eccesso proteico in alcune varianti; senso di spossatezza iniziale, noto come “keto flu”.  Gli esperti ricordano che non tutti possono o dovrebbero seguire questo regime, in particolare chi soffre di insufficienza epatica, renale o disturbi metabolici. Anche per le donne in gravidanza o durante l’allattamento il percorso chetogenico è sconsigliato.

Parallelamente alla diffusione della dieta, si è creato un vero e proprio mercato chetogenico multimilionario. Dalle barrette proteiche agli integratori a base di Mct (trigliceridi a catena media), la richiesta di prodotti “keto approved” è esplosa, soprattutto online. Molti consumatori, però, confondono il concetto di cibo “chetogenico” con quello di “cibo salutare”, finendo per consumare prodotti ultra-processati che rischiano di compromettere la qualità complessiva della dieta. La chiave, come sempre, è la personalizzazione. Non esiste una dieta valida per tutti, e il successo a lungo termine dipende dalla sostenibilità e dalla qualità dei cibi scelti. Un percorso chetogenico può fornire risultati significativi se seguito con controllo medico e sotto la guida di un nutrizionista qualificato, ma non va considerato una soluzione permanente.

Intanto in Italia la dieta chetogenica ha registrato una crescita vertiginosa negli ultimi anni, diventando una delle scelte alimentari più diffuse e discusse, non solo tra chi vuole perdere peso rapidamente ma anche tra chi cerca un'alimentazione più controllata o soluzioni mirate per particolari condizioni di salute. Circa 7 italiani su 10 l'hanno sperimentata almeno una volta, secondo recenti statistiche: il numero è in costante crescita, segno di un interesse trasversale che riguarda ampie fasce di età e popolazione. Nel 2024, il 61,1% degli italiani che si sono rivolti a un nutrizionista lo hanno fatto principalmente per esigenze di dimagrimento, e tra questi 7 su 10 hanno scelto la dieta chetogenica come strategia principale.​ La richiesta di consulenze specialistiche e di nutrizionisti esperti è esplosa: si è registrato un aumento del 296% delle ricerche online per professionisti specializzati in dieta chetogenica nell’ultimo anno.​ Il dimagrimento rappresenta il motivo preponderante: il 53% degli utenti cerca la dieta chetogenica per ottenere un calo ponderale rapido, mentre il 18% la adotta per necessità legate a patologie come diabete, sindromi metaboliche, disturbi tiroidei, menopausa, preparazione a interventi chirurgici.​ Circa il 15% degli italiani che si rivolgono ai nutrizionisti cerca una consulenza per evitare di sbagliare nell’applicazione autonoma della dieta e per ridurre i rischi dovuti a percorsi non controllati.​ Un ulteriore 8% è motivato da interessi specifici come l’aumento della massa muscolare, il miglioramento di performances sportive o la gestione di condizioni come malattie autoimmuni, colon irritabile, cefalee croniche.

Il fai-da-te resta (purtroppo) diffuso. Gli italiani cercano online contenuti relativi alle diete oltre 125mila volte al mese: la dieta chetogenica figura tra le più visitate, insieme alla paleo e alla low-carb.​ Sui social media la chetogenica ha superato i 25 milioni di hashtag e raggiunto 8 miliardi di visualizzazioni su Instagram e TikTok a livello globale; anche in Italia è tra i regimi alimentari più discussi online.

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