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I GIOIELLI DI NAPOLEONE

Il colpo del secolo al Louvre, le indagini con 100 investigatori: gli oggetti abbandonati, il dna sul gilet, la targa del veicolo usato per la fuga

Il ministro della Cultura ha aperto un'inchiesta amministrativa dopo la beffa

Roberto Bata

23 Ottobre 2025, 18:18

Il colpo del secolo al Louvre, le indagini con 100 investigatori: gli oggetti abbandonati, il dna sul gilet, la targa del veicolo usato per la fuga

È già stato definito come "il colpo del secolo" quello messo a segno domenica 19 ottobre al Museo del Louvre di Parigi. Un furto clamoroso, con quattro ladri incappucciati che hanno violato la storica struttura rubando preziosi gioielli della Corona francese, appartenenti alla collezione napoleonica, per un valore stimato di 88 milioni di euro. Il tutto nella Galleria di Apollo, al primo piano del museo, con vista sulla Senna, una sala che espone alcuni degli oggetti più preziosi e storici del patrimonio francese.

A pochi giorni dal colpo, qual è lo stato delle indagini? In base a quello che trapela da fonti investigative, l'operazione dei ladri è durata circa sette minuti, di cui meno di quattro all'interno della Galleria di Apollo, dove erano custoditi i gioielli. Sono entrati forzando una finestra con una sega circolare, dopo essersi introdotti usando un montacarichi rubato pochi giorni prima a circa 40 km da Parigi. Durante il furto erano presenti cinque agenti di sicurezza, che hanno subito attivato il protocollo di emergenza e chiamato le forze dell'ordine. I ladri sono stati messi in fuga senza che ci fossero feriti. La polizia ha recuperato diversi oggetti abbandonati nella fuga, tra cui una corona danneggiata, due smerigliatrici angolari, una fiamma ossidrica, una coperta, un walkie-talkie, guanti e un gilet giallo da operaio con tracce di Dna. Il montacarichi utilizzato per raggiungere la finestra è stato rubato da un privato che lo aveva messo in vendita online. Il proprietario ha fornito informazioni utili alle autorità, tra cui un numero di cellulare e la targa del veicolo usato dai ladri nella fuga. 

Le indagini sono condotte dalla Brigata di repressione del banditismo e dall'Ufficio centrale di lotta contro il traffico di beni culturali con oltre 100 investigatori impegnati. Secondo le autorità, si tratta di un furto mirato e rapido, con i ladri che sapevano esattamente cosa prendere nelle teche della Galleria Apollo. Il museo ha riaperto il 22 ottobre, ma la Galleria di Apollo rimane chiusa per consentire le indagini.

Sono stati portati via nove gioielli, otto dei quali appartenevano alla collezione imperiale di Napoleone III. La maggior parte degli oggetti conteneva diamanti, rubini, smeraldi e perle incastonati in manufatti storici che rappresentano il simbolo stesso della Corona francese. Un nono gioiello, la corona dell’imperatrice Eugenia, è stata invece recuperata durante la fuga abbandonata dai ladri.

La presidente del museo, Laurence des Cars, è stata convocata in commissione Cultura al Senato per spiegare quanto accaduto, mentre il ministro della Giustizia Gérald Darmanin ha ammesso la falla nella sicurezza definendo l’accaduto "un grave errore", e il ministro della Cultura Rachida Dati ha annunciato l’apertura di un’inchiesta amministrativa. Di sicuro l’episodio ha riacceso un acceso dibattito sulla vulnerabilità delle misure di sicurezza del Louvre, uno dei musei più visitati e simbolici al mondo. Un rapporto della Corte dei conti francese infatti aveva già evidenziato criticità e sottodimensionamento della sicurezza rispetto ai rischi reali. E il furto ha rappresentato un grave smacco internazionale per la Francia e per la gestione del patrimonio culturale nazionale. 

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