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Il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud inaugura un sistema irriguo all’avanguardia

Dighe gonfiabili per garantire acqua a oltre 400 ettari senza aumentare il rischio idrogeologico

Chiara Galeazzi

23 Ottobre 2025, 10:04

Il nuovo sistema irriguo di Alberese

Il nuovo sistema irriguo di Alberese

L’irrigazione è una delle sfide più importanti per l’agricoltura maremmana, e ora la Piana dell’Alberese potrà contare su una nuova infrastruttura all’avanguardia. Il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud ha infatti concluso i lavori per l’installazione di un sistema di sbarramenti mobili in gomma flessibile lungo due canali di bonifica, il Padulino e il Barbicato, nel territorio di Alberese.

L’opera, a uso irriguo, rappresenta un impianto innovativo a sostegno di un’agricoltura di qualità nel territorio dell’area contigua del Parco Regionale della Maremma, con importanti benefici ambientali.

“Il funzionamento è semplice e allo stesso tempo innovativo – afferma il direttore dei lavori, Valentina Chiarello – con l’opera di presa si preleva l’acqua dal fiume Ombrone e viene invasata in una rete di canali a cielo aperto grazie al sistema di dighe gonfiabili. Saranno i consorziati a rilasciare l’acqua nei loro terreni con singole pompe”.

Il tutto senza aggravare il rischio di eventuali piene del fiume: “Al termine della stagione irrigua – spiega la responsabile dell’area studi e progettazione del Consorzio – saranno sgonfiati gli sbarramenti mobili realizzati sui due canali di bonifica, le pompe saranno rimosse e verrà chiusa la tubazione di mandata, così da lasciare in sicurezza la golena”.

I lavori, resi complessi dalle intense piogge dei mesi scorsi, hanno richiesto una variante progettuale per l’opera di presa, autorizzata a fine luglio. Le operazioni di collaudo termineranno il 31 dicembre e, già dalla prossima stagione irrigua, sarà attivo il servizio per circa 400 ettari nella parte nord del comprensorio.

Il nuovo sistema potrà essere utilizzato ogni anno dal 1° aprile al 30 settembre, con una portata massima di 400 litri al secondo e un volume annuo irriguo non superiore a 2,1 milioni di metri cubi. I primi test hanno dato risultati molto positivi: in 26 ore di pompaggio sono stati prelevati 17.800 m³ d’acqua, pari a 190 l/s, “perfettamente in linea con il punto di lavoro ottimale delle due pompe installate”.

Le dighe mobili previste nel progetto sono tre, ma la più grande deve ancora essere realizzata. “L’importo del progetto complessivo – ricorda il presidente del Consorzio, Federico Vanni – era superiore al finanziamento da 1,14 milioni concesso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con il Piano straordinario di interventi nel settore idrico. Così la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori è stata indetta con la possibilità di realizzare, oltre ai lavori principali coperti dal finanziamento ministeriale, anche i lavori opzionali di completamento, che prevedono la realizzazione della diga mobile più grande sul canale Essiccatore principale dell’Alberese e del sistema di telecontrollo, per i quali il Consorzio si è subito impegnato nella ricerca della copertura finanziaria”.

“Abbiamo presentato – aggiunge Vanni – il progetto di miglioramento funzionale dell’impianto di irrigazione in un bando regionale per il supporto a interventi su infrastrutture irrigue consortili pubbliche, e siamo stati ammessi in graduatoria. Ci auguriamo di poter ottenere il finanziamento nei primi mesi del 2026, così da poter completare tutti i lavori e servire le circa cento aziende agricole presenti sugli oltre mille ettari già nella stagione irrigua 2027. L’irrigazione è una delle priorità del nostro ente e il lavoro in questo settore non si ferma alle dighe mobili: ci aspettano nuove sfide come la lotta all’intrusione del cuneo salino, l’efficientamento dell’impianto irriguo consortile e la progettazione di altre infrastrutture a servizio degli agricoltori”.

Irrigazione e non solo. “Abbiamo condiviso questo progetto con il Parco della Maremma – conclude Vanni – perché, oltre a rispondere alle necessità irrigue dei consorziati, il mantenimento di adeguati livelli idrici nei canali contribuisce a sostenere i naturali processi di ricarica delle falde, rappresentando un vero e proprio servizio ecosistemico. Il tutto sotto la guida e la supervisione del gruppo di lavoro del Garante della Natura per la tutela delle componenti botaniche, faunistiche e di qualità delle acque”.

Con questo intervento, la Maremma aggiunge un tassello importante alla gestione sostenibile delle sue risorse idriche, unendo innovazione tecnologica, agricoltura di qualità e rispetto per l’ambiente.

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