SALUTE
Nitazeni
Una nuova classe di oppioidi sintetici estremamente potenti sta attirando l’attenzione delle autorità sanitarie a livello globale. Si tratta dei nitazeni, composti chimici capaci di effetti analgesici fino a 100 volte più potenti della morfina e superiori anche al fentanyl, uno degli oppioidi più noti e letali in circolazione. Nati oltre sessant’anni fa nei laboratori come analgesici sperimentali, non sono mai stati autorizzati per l’uso medico. Oggi, però, sono diventati un pericoloso attore nel mercato delle droghe illegali.
I nitazeni furono sviluppati negli anni ’50 come farmaci antidolorifici da utilizzare in ambito ospedaliero. Nonostante la loro efficacia teorica, non vennero mai approvati per uso clinico a causa della loro elevata potenza e dei rischi connessi. Dopo decenni nell’ombra, queste sostanze sono recentemente riapparse nel mercato nero della droga, spesso spacciate come eroina, fentanyl o farmaci contraffatti come Xanax o Percocet, senza che i consumatori ne siano consapevoli. Attualmente, l’Europa è tra le aree più colpite, ma i nitazeni si stanno rapidamente diffondendo anche in Asia, Nord America, Oceania e Sud America, trasportati attraverso reti internazionali e canali di distribuzione illeciti, principalmente con provenienza asiatica.
Il principale pericolo dei nitazeni risiede nella loro potenza estrema. Anche microdosi possono provocare gravi effetti tossici, in particolare depressione respiratoria rapida e apnea, spesso fatali se non trattate tempestivamente. Rispetto al fentanyl, già tristemente noto per la sua letalità, i nitazeni risultano ancora più aggressivi nel bloccare il respiro. Il trattamento delle overdose è reso più complesso dal fatto che, a causa della potenza della sostanza, il naloxone – l’antidoto normalmente usato contro gli oppioidi – può risultare insufficiente. In molti casi sono necessarie più somministrazioni ravvicinate per contrastare gli effetti di un singolo episodio di intossicazione. Inoltre, la loro presenza è difficile da rilevare con i test tossicologici standard, ritardando diagnosi e interventi salvavita.
L’inclusione dei nitazeni in droghe da strada e in farmaci contraffatti ha già portato a numerose morti in diverse nazioni, spesso tra giovani adulti ignari della vera composizione delle sostanze assunte. I danni vanno oltre l’overdose acuta: si registrano casi di dipendenza rapida, forti sintomi di astinenza e impatti psicologici rilevanti. Le autorità sanitarie di diversi Paesi, inclusi centri di monitoraggio europei e americani, hanno già lanciato allerta ufficiali, invitando professionisti della salute, forze dell’ordine e società civile a riconoscere il problema e intensificare il monitoraggio.
I nitazeni rappresentano oggi una delle minacce più gravi legate al consumo di sostanze stupefacenti sintetiche. La loro presenza sul mercato illegale, unita alla potenza elevatissima e alla difficoltà di rilevamento, aumenta esponenzialmente il rischio di morti per overdose. La risposta deve essere rapida e coordinata: servono strumenti diagnostici più avanzati, formazione per il personale sanitario, politiche di riduzione del danno e campagne di informazione per prevenire nuove vittime.
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