SOCIETÀ
Giovedì 2 ottobre è la Festa dei nonni
Il 2 ottobre, in concomitanza con la giornata dedicata agli Angeli custodi, a sottolineare il compito premuroso e protettivo che i nonni ricoprono nella vita dei nipoti, l’Italia celebra la Festa dei nonni, un appuntamento istituito nel 2005 per riconoscere il ruolo fondamentale degli anziani all’interno delle famiglie e della società.
I nonni sono infatti molto più che semplici figure affettive: rappresentano una presenza essenziale nella vita quotidiana, custodi della memoria, tradizioni viventi e spesso sostegno concreto per figli e nipoti. Secondo recenti studi, in Italia oltre il 40% delle famiglie con bambini si affida regolarmente ai nonni per conciliare i ritmi tra scuola, lavoro e vita domestica. Un contributo silenzioso, ma vitale per l’equilibrio sociale ed economico del Paese.
L’istituzione della Giornata si ispira a modelli internazionali. Negli Stati Uniti, ad esempio, il “National Grandparents Day” è stato creato nel 1978; in altri Paesi europei, come la Francia e la Polonia, esistono ricorrenze simili. L’Italia ha scelto di dedicare un giorno preciso ai nonni per esprimere gratitudine ufficiale, rendendo così visibile un legame che per tradizione è sempre stato forte ma che meritava un riconoscimento civile. Tra le motivazioni alla base della legge vi è il desiderio di rafforzare l’alleanza educativa tra le generazioni e creare uno spazio pubblico di riconoscimento per chi, con la sua esperienza, mantiene vivo il filo della memoria collettiva.
Alla Festa dei Nonni vengono dedicate manifestazioni in tutta Italia: dalle iniziative nelle scuole, dove i bambini realizzano disegni e lavoretti per sorprenderli, ai momenti comunitari organizzati da associazioni e Comuni, con spettacoli, concerti e premiazioni simboliche. Particolare attenzione viene data anche al tema dell’invecchiamento attivo, con incontri e convegni che promuovono la salute, la socializzazione e il ruolo partecipativo della terza età nella vita pubblica.
Un simbolo ricorrente della Festa è il fiore ufficiale, il nontiscordardimé, che rappresenta l’amore e la memoria duratura, richiamando l’importanza di non dimenticare mai il ruolo degli anziani all’interno delle famiglie.
La Festa dei Nonni è anche l’occasione per raccontare storie di impegno, memoria e solidarietà. Un progetto significativo è “Nonni per tutti” del gruppo Kos Anni Azzurri, che ha coinvolto numerose Rsa in diverse regioni italiane: le narrazioni di vita di oltre cento anziani sono state trasformate in favole per l’infanzia, diffuse via podcast e raccontate ai bambini che li incontrano nelle strutture. Si tratta di un ponte generazionale, un nuovo modo di valorizzare le esperienze degli anziani e veicolarle verso le nuove generazioni, creando occasione di incontro e scambio reale.
Tra le tante testimonianze spiccano quelle di nonni che hanno fatto del proprio impegno una missione sociale. Nonni volontari che raccontano favole nelle librerie o nelle scuole, anziani impegnati nella trasmissione delle tradizioni artigianali locali ai giovani, fino a chi si è reinventato dopo la pensione diventando promotore di attività ricreative o culturali nel proprio quartiere. Le storie raccolte da “Nonni per tutti”, ad esempio, sono state selezionate tra più di cento racconti di vita vera e continuano ad arricchirsi, con nuovi ospiti e nuove iniziative per coinvolgere i bambini delle scuole materne.
In tutta Italia non mancano le iniziative innovative: in Lombardia, ad esempio, la salita al Belvedere di Palazzo Lombardia è stata organizzata per riunire nonni e nipoti in un’esperienza condivisa, mentre sono in crescita i progetti di co-housing che vedono la collaborazione tra studenti e over 65. Varie associazioni, come la Felinifoundation, promuovono campagne per rafforzare la comunicazione tra generazioni e prevenire la solitudine in età avanzata. Numerose fondazioni, tra cui Paideia, propongono percorsi di gruppo e serate a tema che coinvolgono attivamente nonni e famiglie.
Oltre agli aspetti affettivi, i nonni hanno un impatto concreto e misurabile sulla vita nazionale. Numerosi studi condotti dall’Istat e da altre realtà di ricerca sociale hanno messo in evidenza come i nonni italiani svolgano una funzione insostituibile. Un supporto educativo e gestionale: oltre il 40% dei nonni segue regolarmente i nipoti, supplendo spesso alla mancanza di servizi pubblici per l’infanzia; un sostegno economico: stime recenti indicano che circa un nonno su tre contribuisce anche con risorse finanziarie al benessere della famiglia, garantendo stabilità in tempi di incertezza; un ruolo da custodi della memoria: attraverso racconti, testimonianze ed esperienze, i nonni rappresentano un canale unico di trasmissione di valori, cultura e tradizioni locali.
Ancora oggi infatti, in molte realtà italiane, soprattutto nei piccoli centri e nelle aree rurali, i nonni restano punto di riferimento per figli e nipoti, incarnando un modello familiare dove le generazioni si sostengono reciprocamente.
Gli esperti di psicologia familiare concordano nel riconoscere ai nonni una funzione fondamentale nella crescita dei bambini. Non solo garantiscono stabilità emotiva e affetto incondizionato, ma rappresentano anche una fonte di equilibrio nei momenti complessi, quando i genitori possono trovarsi assorbiti da lavoro e impegni. La loro presenza, secondo gli studi, ha effetti positivi sia sullo sviluppo dei nipoti che sul benessere psicologico degli stessi nonni, che si sentono utili e valorizzati.
Secondo le ultime stime Istat, nel 2025 gli over 65 in Italia sono saliti a ben 14,5 milioni, rappresentando quasi un quarto della popolazione nazionale. In tutto, si calcolano oltre 12 milioni di nonni. L’indice di vecchiaia – ovvero il rapporto tra persone anziane e giovani – segnala il progressivo invecchiamento dell’Italia, con oltre 3 over 65 per ogni under 14, e alcune province che superano di gran lunga questa media.
Il contributo dei nonni ai bilanci familiari e al welfare “invisibile” è impressionante: ogni anno sostengono economicamente figli e nipoti con oltre 38 miliardi di euro, fornendo aiuti per l’acquisto di vestiti, libri, giocattoli, fino al pagamento del mutuo o della spesa quotidiana. Non meno rilevante è il supporto umano: più del 40% dei nonni si prende cura regolarmente dei nipoti e più del 37% degli over 65 è coinvolto in attività di volontariato, pari a circa 5 milioni di persone.
In una società caratterizzata da dinamiche accelerate e da nuclei familiari sempre più piccoli, la Festa dei Nonni invita a riscoprire il valore del rapporto tra generazioni. Inoltre, pone interrogativi urgenti riguardo alle politiche sociali per gli anziani: invecchiare oggi significa dover affrontare nuove sfide, dall’assistenza sanitaria alla solitudine, fino al riconoscimento della dignità delle persone oltre l’età lavorativa.
Il 2 ottobre diventa quindi un’occasione non solo per dire “grazie” ai nonni, ma anche per riflettere sull’importanza di valorizzare ogni generazione, in una società che rischia spesso di dimenticare chi ha costruito le fondamenta del presente. La Festa dei Nonni è dunque un invito a stringere legami, a custodire valori e a guardare al futuro senza dimenticare le radici.
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