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IL CASO

Morto in un incidente a 18 anni, la compagnia d'assicurazione non risarcisce i familiari: la denuncia

Mattia Cappellani perse la vita in uno scontro frontale con un altro centauro. "Una famiglia distrutta dal dolore per la perdita più grande e che non meritava questa ulteriore preoccupazione"

Roberto Bata

10 Luglio 2025, 13:59

Morto in un incidente a 18 anni, la compagnia d'assicurazione non risarcisce i familiari: la denuncia

Mattia Cappellani è morto a 19 anni non ancora compiuti il 2 giugno 2024, poco prima dell'esame di maturità, in un incidente in moto lungo la strada comunale Scansano-Saturnia nel quale perse la vita un altro centauro, il 38enne Leonardo Di Marte.

E ora i familiari del ragazzo denunciano di non aver ancora ricevuto alcun risarcimento dalla compagnia assicurativa con la quale avevano stipulato una polizza. "Contestualmente all’acquisto di una moto, una Yamaha Mt-07 – fanno sapere da Studio3A-Valore, società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni – i genitori, per tutelare in generale il figlio da eventuali sinistri, non solo stradali, avevano sottoscritto una polizza assicurativa con una delle principali, e sulla carta affidabili, imprese italiane del settore, una Infortuni premium 2.0, con la speranza che non dovesse mai servire ma anche la certezza che, al bisogno, la garanzia sarebbe intervenuta in supporto. Purtroppo si è materializzato il caso più grave previsto in copertura, quello di morte, ma a più di un anno dalla tragedia, e nonostante una sfilza di solleciti, la compagnia non ha ancora liquidato un euro di quanto dovuto".

"La Procura di Grosseto, tramite il pm Federico Falco – ricordano – ha aperto un procedimento penale a carico di ignoti sul sinistro ma, al termine delle indagini preliminari, il sostituto procuratore ne ha anche chiesto l’archiviazione al gip essendo deceduti entrambi i centauri coinvolti e non essendo emerse responsabilità di soggetti terzi. Ma in ogni caso, qualsiasi fosse stato l’epilogo, non avrebbe comunque influito sull’applicabilità dell’assicurazione in questione, perché qui non si parla di Rc-Auto che risponde sulla base delle responsabilità degli incidenti, ma di una polizza vita che copre automaticamente tutta una serie di eventi dannosi, quali infortuni, indennità di ricovero anche per malattie, e naturalmente il decesso, con un massimale di duecentomila euro. Il salato premio annuale, 612,96 euro, era stato regolarmente versato, la compagnia avrebbe quindi dovuto pagare in tempi ragionevoli la somma pattuita".

Ma questo non è accaduto. "La compagnia – dichiarano da Studio3A – ha preteso di acquisire prima tutto il fascicolo penale, che le abbiamo prontamente fornito una volta autorizzata dalla Procura a estrarne copia, ma neppure questo le è bastato e da allora ha iniziato a snocciolare scuse di ogni genere pur di non liquidare l’indennizzo ai congiunti di Mattia Cappellani, come il cambio in corsa del liquidatore che seguiva la pratica, con il risultato che dopo più di un anno si è ancora punto e accapo. Una “melina” inqualificabile, per di più ai danni di un padre, una madre e una famiglia distrutti dal dolore per la perdita più grande e che non meritavano questa ulteriore preoccupazione, e della memoria di un ragazzo di soli 18 anni stroncato nel fiore della vita. Al punto che ora Studio3A sarà costretto a procedere anche con un formale reclamo all’Ivass, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, per sbloccare la situazione, e con la speranza che venga anche inflitta la giusta sanzione alla compagnia inadempiente e senza cuore". 

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