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Emergenza ludopatia, a Grosseto si "giocano" 200 milioni: ora c'è SlotMob contro l'azzardo legalizzato

Sabato 28 giugno una giornata di eventi al bar D-Park per premiare la scelta di non installare slot machine

Roberto Bata

24 Giugno 2025, 19:17

Lotta al gioco d'azzardo: contrasto e prevenzione al centro dei due incontri a Narni e Amelia

Nel solo Comune di Grosseto il gioco d'azzardo ha un volume d'affari di oltre 200 milioni di euro, che salgono a 360 milioni nel territorio del Coeso. Una piaga da combattere. Per questo il Comune ha aderito alla campagna nazionale SlotMob, nata nel 2013 per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo legalizzato in Italia: un grande movimento di sensibilizzazione che coinvolge cittadini, enti e associazioni con l'obiettivo di mettere in discussione l’intero sistema dell’azzardo di massa, che sta causando danni profondi a persone e famiglie, in particolare quelle più fragili, colpite dalla dipendenza a causa della precarietà economica e dell’isolamento sociale.

L'appuntamento è per sabato 28 giugno, dalle 17 alle 19, al bar D-Park che ha deciso di non installare slot machine, un momento conviviale per premiare una scelta di responsabilità e dignità: ci saranno giochi giganti in legno a cura di Ludobus, esibizioni canore della scuola Rockland con Giovanna Casolaro, performance di breaking dirette da Grobbo Irik, letture di poesie con Valentina Murru e Davide Braglia, un omaggio speciale a Lorella Ronconi, scrittrice e poetessa grossetana, e uno spazio musicale dedicato alle atmosfere rilassanti dell’Handpan, a cura di Pasqualino Casaburi, organizzatore di eventi culturali, strumentista e appassionato di musica.

“Il fenomeno del gioco d'azzardo sta dilaniando l’Italia – commenta il sindaco e presidente del Coeso Sds, Antonfrancesco Vivarelli Colonna –. I dati sono allarmanti: in Italia si giocano 150 miliardi, oltre 200 milioni di euro solo nel Comune di Grosseto e oltre 360 milioni nel territorio del Coeso. Sono numeri che devono farci riflettere. Servono politiche ancora più mirate per contrastare la ludopatia, rafforzando il sostegno alle famiglie e intensificando i controlli per impedire il coinvolgimento anche dei minorenni”.

“Grosseto – aggiunge Maria Elena Simoncelli, referente della Rete Italia senza azzardo e del movimento SlotMob – fa parte di una rete nazionale che, solo negli ultimi due mesi, ha organizzato circa 40 eventi in tutta Italia. L’obiettivo è promuovere un’azione politica forte, che vada al cuore del problema: ripensare la legislazione che regola l’azzardo. L’idea è quella di togliere le concessioni alle lobby private, affidando la regolamentazione allo Stato, a favore della salute pubblica e dell’economia reale”.

Nell'occasione sarà presentato anche il progetto “Dio non gioca a dadi”, promosso da Coeso Sds, con un focus particolare sugli sportelli di ascolto dedicati a chi affronta il problema della dipendenza da gioco. Interverrà Don Enzo Capitani, direttore della Caritas.

“È necessario intraprendere con decisione la strada dell'eliminazione delle slot machine e delle numerose lotterie oggi in commercio – dichiara don Enzo Capitani –. Il gioco d'azzardo sta diventando una delle nuove frontiere della dipendenza, e non possiamo più ignorarne le conseguenze devastanti. Senza voler stilare classifiche tra le varie forme di dipendenza, credo si possa dire che oggi la ludopatia rappresenti una minaccia ancora più insidiosa rispetto alla dipendenza da sostanze: non distrugge solo la vita del singolo, ma coinvolge e travolge l'intero nucleo familiare. Il gioco compulsivo porta al tracollo economico e personale, alimentato dall’illusione di una ricchezza facile, che spinge a scommettere sempre di più, nella vana speranza di una vittoria che non arriva mai. È un meccanismo subdolo e perverso, che crea danni enormi, spesso irreparabili. Per questo è urgente e doveroso un impegno comune, come famiglie e come società civile, per promuovere un cambiamento culturale e normativo. Dobbiamo lavorare insieme per mettere al bando le macchinette e limitare drasticamente l’accesso a tutte le forme di gioco d’azzardo, a tutela delle persone più fragili e del bene collettivo”.
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