SCANSANO
A Scansano nascerà una Casa di comunità, presidio sanitario sperimentale che prevede la presenza di medici di medicina generale, infermieri di comunità e servizi per la salute mentale, in funzione 12 ore al giorno. Resta ancora l'incertezza sull'apertura. È quanto emerso nell'iniziativa pubblica "Tra vigne e colline: chi ci cura?" organizzato al Teatro Castagnoli di Scansano da Spi-Cgil con amministratori, professionisti sanitari, sindacalisti e cittadini.
"La Casa di comunità – hanno dichiarato dal sindacato – è un progetto atteso e sostenuto da Spi-Cgil come presidio pubblico di prossimità in grado di garantire salute e diritti anche nelle aree più interne. Sembra tutto pronto, ma manca ancora certezza sulla data di apertura".
Il sindaco Maria Bice Ginesi ha ricordato quanto a Scansano sia importante avere un presidio sanitario che funzioni: «Anche lo specialista dermatologo ha abbandonato il nostro Comune. Oggi la medicina di base copre il fabbisogno primario, ma la Casa di comunità è molto attesa e dovrà diventare punto di riferimento stabile e accessibile, rispondendo davvero ai bisogni sanitari delle persone».
Per la direttrice infermieristica Cinzia Garofalo, sarà essenziale valorizzare anche il ruolo degli infermieri di comunità, che presiederanno gli ambulatori e collaboreranno con i medici nel monitoraggio dei pazienti e nelle postazioni di emergenza: «Non è facile trovare personale, ma è chiaro che la loro presenza sarà imprescindibile».
Tania Barbi, direttrice della Zona Distretto, ha sottolineato la necessità di contrastare malattie croniche diffuse come il diabete, e ha ricordato che, oltre alla Rsa da 25 posti già attiva, il Coeso ha dato parere favorevole per una seconda struttura residenziale a Scansano.
Carlo Pellegrini, presidente dell’Auser Scansano, ha aperto anche un altro fronte: «Non possiamo parlare di sanità senza affrontare anche i nodi sociali: in un comune dove si giocano 5 milioni l’anno a fronte di un reddito medio di 16.000 euro, la ludopatia è un tema urgente».
Alda Cardelli del dipartimento sociosanitario Spi Cgil ha sottolineato quanto la casa di comunità potrà fare per Scansano: «Questa struttura ospiterà medici di medicina generale e infermieri, dovrà essere anche luogo di tutela del benessere psicosociale, includendo servizi per la salute mentale, fondamentali per affrontare emergenze silenziose come la dipendenza da gioco».
Donatella Spadi, vicepresidente della commissione Sanità della Regione Toscana, ha ricordato che la trattativa con i medici di famiglia è ancora in corso, ma ha sottolineato: «Bisogna partire subito. In territori come questo, servirebbero anche più Case di Comunità, per dare una risposta capillare alle fragilità diffuse».
Erio Giovannelli, segretario generale Spi Cgil Grosseto, ha sottolineato quanto sia importante la casa di comunità Spoke anche a Scansano. «La presenza sul territorio è ciò che fa la differenza. Il nostro impegno è far sì che ogni cittadino, anche nei piccoli comuni dell’interno, abbia una risposta concreta ai bisogni di salute. La Casa di Comunità è una conquista importante che dobbiamo sostenere e monitorare nel tempo».
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