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GROSSETO

In due anni il Tortello maremmano diventerà Igp: via all'iter al Ministero e in Europa

Roberto Bata

26 Maggio 2025, 16:56

In due anni in Tortello maremmano diventerà Igp: via all'iter al Ministero e in Europa

Il cammino verso la denominazione "Igp" (Indicazione geografica protetta) per il tortello maremmano è partito. A un anno dalla presentazione del marchio collettivo geografico grazie alla neonata Associazione del tortello maremmano voluta e creata da Confesercenti Grosseto, che ha raccolto anche adesioni esterne all’associazione di categoria, oggi – lunedì 26 maggio – i soci si sono riuniti per dare via all'iter che passerà prima dal ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, per poi approdare alla Commissione europea che dovrà dire l'ultima parola in merito. Un percorso della durata di circa due anni, il cui risultato avrà ricadute positive importanti sul territorio, da un punto di vista economico e di identità gastronomica culturale.


«Un anno fa – ricorda il direttore provinciale di Confesercenti, Andrea Biondi – presentavamo il marchio collettivo geografico e fu il primo passo dell'associazione per la tutela del tortello maremmano. Dopo un anno, grazie ai compagni di viaggio che si sono uniti e si stanno unendo al nostro proposito, diamo ufficialmente il via all'iter per la richiesta del riconoscimento Igp. Un progetto che arricchisce il territorio e crea ricchezza. In questo anno nel frattempo abbiamo fatto parlare di noi e del tortello, organizzando iniziative e manifestazioni per far conoscere il marchio. Siamo andati al Vinitaly e anche in Parlamento».

«È un processo – dichiara il presidente dell'Associazione del tortello maremmano, Massimiliano Mei – che darà basi economiche a questo territorio. Un'occasione per mettere un mattone alla base di un cambio di passo. Noi viviamo di turismo, e quello enogastronomico è una fetta importante, per questo una scelta come questa è lungimirante. In questo anno abbiamo riscontrato tanta curiosità: vediamo di arrivare a dama».

Uno dei due esperti che seguiranno l'iter sarà Orazio Olivieri, tra i principali luminari in materia, con oltre vent'anni di esperienza per aver seguito 26 percorsi simili, tra cui il lardo di colonnata, la mortadella di Prato, il Panforte e i Ricciarelli: «La prima fase, che durerà otto mesi – ha spiegato –, prevede di raccogliere la documentazione che verrà presentata al Ministero. Poi ci saranno osservazioni e chiarimenti. Si convocheranno i produttori interessati che potranno dire la loro. Infine la pubblicazione in Gazzetta ufficiale per 30 giorni. Successivamente la pratica passa alla Commissione europea che ha sei mesi di tempo per decidere e che potrà fare osservazioni a cui risponderà il Ministero».

L'altro esperto sarà Davide Mondini: «In questa partita sarà utile il contributo della Regione Toscana. Il nome Tortello maremmano oggi non è protetto, chiunque lo può usare. Con questo salto si va a proteggere non solo il nome, ma l'idea del tortello, di cui potrà godere un intero territorio, per due motivi: da un lato tutelerà l'aspettativa dei consumatori, dall'altro la certificazione Igp serve anche per dar modo a chi lavora su un territorio di restarci. Fare filiera».

Il costo dell'iter è di circa 15 mila euro, a carico dei soci con le loro quote di adesione, con un appello rivolto agli enti locali e soggetti collettivi in qualità di soci sostenitori.

Hanno partecipato alla presentazione il vicesindaco di Grosseto Bruno Checcherini, il sindaco di Castiglione della Pescaia Elena Nappi, l’assessore alle Attività produttive del Comune di Gavorrano Francesca Mondei, il direttore della Cia Enrico Rabazzi e il vicepresidente dell'Associazione Roberto Delli.

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