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Francesco Gabbani, il primato al festival di Sanremo. La meditazione, l'amore per la solitudine e i primi passi da musicista nel negozio del padre a Carrara

Giovanni Ramiri

23 Maggio 2025, 21:41

Francesco Gabbani, il primato al festival di Sanremo. La meditazione, l'amore per la solitudine e i primi passi da musicista nel negozio del padre a Carrara

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Francesco Gabbani è uno di quegli artisti che sfuggono a qualsiasi definizione comoda. Non è solo un cantautore pop, né soltanto un autore ironico. È un pensatore travestito da pop star, un giocoliere delle parole con l’anima da filosofo e la voce da cantastorie. Nato a Carrara il 9 settembre 1982, Gabbani ha 42 anni e ha conquistato il pubblico italiano con canzoni che fanno ballare ma anche riflettere.

La sua storia comincia in una bottega musicale: il padre gestiva un negozio di strumenti a Carrara, e lì Francesco cresce circondato da chitarre, tastiere e amplificatori. Inizia a suonare da bambino, ma il successo arriva dopo un lungo percorso. Prima fonico, poi frontman della band Trikobalto, Francesco studia la musica da dietro le quinte, imparando ogni aspetto del mestiere.

Il grande salto avviene a Sanremo, ma non subito. Vince la categoria Nuove Proposte nel 2016 con Amen, brano di forte denuncia sociale, che ironizza sul fatalismo e la passività contemporanea. L’anno dopo ritorna tra i “Big” e scrive la storia: Occidentali’s Karma vince il Festival e diventa un fenomeno culturale. È la prima volta che un brano così sofisticato – un mix di satira sociale, filosofia orientale e ritmo orecchiabile – conquista le masse. Gabbani è l'unico cantante ad aver vinto due volte consecutive il festival di Sanremo, anche se in categorie diverse.

Gabbani è un autore che lavora sulla superficie per portare in profondità. Occidentali’s Karma parla di società globalizzata e di ricerca spirituale fatta per moda, con citazioni da Darwin e un ballerino travestito da scimmia a incarnare l’uomo moderno. Viceversa, presentata a Sanremo 2020, è una dichiarazione d’amore universale che riflette sull’equilibrio tra egoismo e altruismo.

Nel suo repertorio convivono la leggerezza e la profondità, il nonsense apparente e il significato che arriva dopo il terzo ascolto. Francesco scrive canzoni che sembrano facili, ma che in realtà nascondono strati di lettura – come i testi di un buon romanzo breve.

Gabbani è autodidatta in filosofia e psicologia: non ha studi accademici in queste discipline, ma legge testi complessi per passione. Le sue canzoni sono piene di riferimenti a Jung, Buddha, e persino a Pirandello. Vive ancora a Carrara: nonostante la fama, ha scelto di rimanere nella sua città natale, lontano dai riflettori della mondanità milanese o romana. Gabbani ama la natura e la solitudine: ha dichiarato più volte di trovare ispirazione durante lunghe passeggiate in montagna o momenti di silenzio. Pratica la meditazione da anni. Ha recitato in fiction TV e scritto un libro autobiografico (Il sudore, la gloria, il karma, 2020), confermando una versatilità rara nel panorama musicale italiano.
Negli ultimi anni, Gabbani ha dimostrato di sapersi rinnovare senza perdere la sua identità. Dai brani impegnati come Spazio Tempo a quelli più pop come La rete, riesce a unire suoni moderni con una scrittura personale e profonda. Ha anche iniziato a esplorare nuovi linguaggi, come il teatro e la narrativa.

In un’epoca di artisti costruiti a tavolino, Francesco Gabbani rappresenta un’alternativa autentica: un uomo che pensa, scrive, canta, ma soprattutto non ha paura di sembrare diverso. E proprio per questo, continua a sorprendere.

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