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IL RITO

Centinaia di fedeli alla comunità monastica di Siloe per la dedicazione della nuova chiesa

La cerimonia presieduta dal vescovo Bernardino Giordano

Roberto Bata

08 Dicembre 2025, 14:32

Centinaia di fedeli alla comunità monastica di Siloe per la dedicazione della nuova chiesa

Il vescovo Bernardino Giordano ha presieduto il rito

La comunità monastica di Siloe, insieme con l’intera Diocesi di Grosseto, ha vissuto domenica 7 dicembre il rito di dedicazione della nuova chiesa intitolata allo Spirito Santo e la consacrazione del nuovo altare.

Alla celebrazione hanno partecipato oltre 400 fedeli, segno di un’ampia vicinanza e affetto verso il monastero. A presiedere il solenne rito è stato il vescovo di Grosseto e di Pitigliano, Bernardino Giordano; concelebranti principali Rodolfo Cetoloni, vescovo emerito di Grosseto, e Franco Agostinelli, vescovo emerito di Prato e già pastore della diocesi grossetana. Con loro altri 25 sacerdoti che hanno concelebrato in una liturgia intensa e ricca di simboli.

La celebrazione è stata animata da una corale composta da cantori della zona e dalle suore di Santa Elisabetta, diretta dal maestro Epimaco Pagano. All’organo e alla chitarra si sono alternati fra’ Antonio Consiglio, autore dei brani composti per la Messa di dedicazione, e Alessandro Bigozzi, contribuendo alla solennità dell’evento. Numerose le autorità civili presenti: il sindaco di Cinigiano Luciano Monaci, il presidente di Banca Tema Francesco Carri, rappresentanti dell’Arma dei carabinieri e l'assessore regionale Leonardo Marras.

La liturgia, ricca di gesti antichi e profondamente evocativi, è iniziata all’esterno con una breve processione fino al grande portale basculante, simbolicamente aperto dal priore Mario Parente, invitando l’assemblea ad entrare nella nuova casa di Dio. Tra i momenti più significativi l’aspersione delle pareti, dell’altare e dei fedeli con l’acqua benedetta; la consegna del lezionario al Vescovo e la sua collocazione all’ambone; la deposizione delle reliquie dei santi Benedetto, Pio da Pietrelcina, Gemma Galgani, Maria di Gesù Crocifisso e del beato Ildefonso Schuster nel sepolcro posto sotto l’altare; la solenne unzione dell’altare e delle pareti con il sacro crisma; l’incensazione; l’illuminazione dell’altare e della chiesa.

Al termine dei riti di comunione, l’Eucaristia è stata riposta solennemente nel nuovo tabernacolo, completando così il rito di dedicazione e segnando l’inizio della vita liturgica della nuova chiesa monastica.

Nell'omelia, il vescovo Bernardino ha ricordato il significato profondo dell’atto compiuto dalla comunità ecclesiale: “Mettiamo al centro la presenza di Gesù, Gesù vivo: è Lui – ha detto – la pietra angolare che sostiene il peso del mondo, che dà consistenza alla Chiesa e che rende comprensibile ciò che oggi celebriamo”.

Al termine del rito è risuonato anche il pensiero del priore, padre Mario Parente, che ha ricordato la storia e l’anima del luogo: “Siloe – ha detto – nasce non dal progetto, ma dal perdono: un luogo ricamato dal silenzio e dalla luce, dove ogni volto può ritrovare il proprio nome e la ferita può finalmente respirare”. 

"La dedicazione della nuova chiesa monastica – dichiarano dalla Diocesi – segna così l’avvio di una nuova fase per la comunità di Siloe e per la diocesi, che da oggi possono contare su uno spazio rinnovato di preghiera, accoglienza e vita condivisa".

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